Postura e alimentazione: ciò che tu che pratichi sport devi sapere
La postura e l’alimentazione dovrebbero essere considerati i pilastri su cui costruire un percorso sportivo.
È indispensabile imparare che, garantire un adeguato nutrimento al proprio organismo, significa sostenerlo e mantenere in salute anche ossa, articolazioni e tessuti muscolari.
Non tutti i problemi posturali e dolori muscolari sono riconducibili all’alimentazione, tuttavia esiste la concreta possibilità che problematiche come artrosi, contratture, mal di schiena e patologie legate a ginocchia, bacino ed anche possano essere correlate a scelte alimentari scorrette, oltre che a un apporto non adeguato di liquidi; in particolar modo per quanto riguarda i dolori muscolari.
Postura ed alimentazione sono strettamente correlate ed è tutta questione di equilibrio.
Il legame tra dolori articolari, nutrizione e metabolismo
Un organismo in deficit di macro e micronutrienti – necessari per la crescita, la produzione di energia e le funzioni fisiologiche ai fini del metabolismo – e il cui equilibrio è ostacolato da un’alimentazione scorretta, è portato a sviluppare stati infiammatori e ad arrecare scompensi muscolari (perdita del muscolo) e patologie ossee come l’osteoporosi.
Un inadeguato supporto muscolare e l’indebolimento delle ossa possono così causare problemi posturali, che si ripercuotono sia sulle performance sportive che sulle azioni quotidiane.
Gli organi dell’apparato digerente sono altresì collegati alla colonna vertebrale tramite il tessuto connettivo. L’infiammazione di questi organi – dovuto all’assunzione di cibi acidificanti che portano ad uno squilibrio acido-basico – si ripercuote sulla struttura connettivale che li unisce allo scheletro, contrastando il corretto movimento della colonna stessa.
Se il tuo dolore è generale e si attenua o modifica con la variazione della dieta – magari provando a consumare solo verdure o ad eliminare lattosio o glutine per un breve periodo di tempo – allora il tuo malessere potrebbe proprio essere legato ad un fattore alimentare.
Intraprendere un percorso alimentare adeguato alle proprie esigenze è il primo fondamentale passo per ritrovare l’equilibrio, in modo da rigenerare e ricostruire le fibre muscolari, eliminare le infiammazioni e mantenere ossa ed articolazioni in salute.
Diete drastiche e fai da te non sono consigliabili; il rischio è di aggravare ulteriormente il tuo stato di salute. Contatta un professionista che possa valutare le tue abitudini ed esigenze, supportandoti nella gestione dell’alimentazione.
Per approfondire l’argomento e fare maggior chiarezza abbiamo posto alcune domande alla nostra nutrizionista Mariangela.
Cosa sono i cibi acidificanti e perché è bene limitarli?
“I cibi acidificanti possono essere responsabili di modeste alterazioni del pH, determinando l’accumulo di tossine: condizione che espone l’organismo a stati infiammatori.
L’organismo umano, per restare in salute, ha bisogno di mantenere uno stato di equilibrio acido-basico. Nello sport in particolare, l’alimentazione ricca di acidi potrebbe portare a:
- Perdita muscolare;
- Perdita di minerali;
- Rallentamento della sintesi proteica.”
I cibi considerati acidificanti sono generalmente quelli con un alto contenuto di zuccheri e lieviti, gli alimenti fermentati, raffinati o trasformati, che producono scorie che contribuiscono ad aumentare le infiammazioni.
Al contrario, alimenti ricchi di sodio, potassio, magnesio e calcio sono invece considerati basici e, con la loro azione alcalinizzante, riportano a livello ottimale l’equilibrio acido-basico.
È possibile curare o prevenire l’osteoporosi curando l’alimentazione?
“Al fine di prevenire e contrastare l’osteoporosi attraverso l’alimentazione potrebbe essere utile tenere presente i seguenti consigli:
- Mantenere un corretto equilibrio acido-base tissutale, evitando sale in eccesso, cibi confezionati, bibite gassate;
- Prevenire la malnutrizione proteica con una corretta dose di proteine;
- Controllare il carico glicemico degli alimenti;
- Ripristinare un equilibrio del Microbiota intestinale – fondamentale per la sintesi di vitamina K e l’assorbimento dei micronutrienti – adottando un regime alimentare sano e vario, ricco di frutta, verdure, legumi e cibi integrali. Sarà inoltre opportuno limitare l’uso di alcool e fumo e, laddove fosse necessario, assumere probiotici (yogurt e kefir);
- Colmare carenze di micronutrienti: aminoacidi come arginina che troviamo in carne, pesce e frutta secca, minerali (calcio, magnesio, boro, zinco, silicio), vitamine (vitamina C e B6 per il collagene, vitamina D per l’assorbimento del calcio, vitamina K per l’attivazione dell’osteocalcina per la fissazione del calcio).”
Cosa s’intende per squilibrio biochimico?
“Meglio noto come squilibrio idroelettrolitico, è una condizione caratterizzata da un’alterazione dell’equilibrio degli elettroliti nel sangue. Uno squilibrio elettrolitico può essere causato da:
- Malattie renali, cardiache ed epatiche;
- Uso di particolari farmaci come lassativi o diuretici;
- Iperidratazione o disidratazione.
Il modo migliore per mantenere l’equilibrio elettrolitico è attraverso una dieta sana e una corretta assunzione di liquidi.”
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